I processi di sterilizzazione termica vengono eseguiti seguendo protocolli collaudati e strumentazione idonea e certificata e sono soggetti a normative molto rigide che, tra l'altro, richiedono manutenzione e controllo periodici dei macchinari utilizzati, nello specifico autoclavi, forni, tunnel di sterilizzazione, liofilizzatori. , eccetera.
Scopo di questa attività periodica è dimostrare che il processo è ripetibile ed affidabile nel tempo e perfettamente in grado di garantire i risultati desiderati.
La qualificazione delle prestazioni prevede l'analisi di tutte le variabili di processo a cui sono esposti i prodotti soggetti a sterilizzazione, inclusa naturalmente la variabile Temperatura.
All'interno della camera vengono inserite delle sonde di temperatura, sufficienti ad ottenere la mappatura termometrica della camera stessa e vengono poi “lanciati” alcuni cicli di sterilizzazione a temperature prestabilite per almeno 3 volte, al fine di verificare la ripetibilità del test.
Le temperature scelte non sono casuali o approssimative, ma sono quelle che garantiscono l'esito positivo del processo di sterilizzazione eseguito (ad esempio per autoclavi a 121°C o 134°C a seconda del carico di riferimento) e devono essere rispettate con tolleranze rigide estremamente elevate .
È quindi di fondamentale importanza scegliere il sensore di temperatura appropriato, poiché deve essere sensori estremamente precisi e affidabili, cosa che molti utenti non tengono in debita considerazione.
I sensori di temperatura più adatti per questi processi sono le termocoppie di tipo "T" in rame-Costanza (norme NBS125 e IEC584-2 e ASTM E230) in quanto sono più accurati di altre termocoppie, secondo la circolare 590 NBS.
A seconda del tipo di materiale isolante (TeflonTM o Kapton), le termocoppie di tipo “T” vengono utilizzate per la validazione di autoclavi a vapore, sterilizzatrici ETO, liofilizzatori, sterilizzatrici a secco, ecc…
CAPITOLO realizza termocoppie tipo “T” ULTRA-PREMIUM per validazione termica, ad altissima affidabilità e durata, utilizzando cavi multifilari (trefolati) a 3 e 7 fili, isolati singolarmente e con guaina esterna in PTFE o Kapton, realizzati con materiali con la massima purezza e omogeneità disponibile sul mercato, per ridurre al minimo gli errori di misura dovuti alla lavorazione a freddo e alla non omogeneità dei materiali.
L'incapsulamento della giunzione calda della termocoppia con la capsula termoretraibile in PTFE o AISI aumenta la vita del sensore.
Il giunto di misura sigillato riduce al minimo il rischio che l'umidità penetri lungo il filo (cosiddetta perdita di condensa) e il rischio di ossidazione della termocoppia, allungandone la vita; viene inoltre ridotto al minimo il rischio che l'aria entri nella camera attraverso la termocoppia durante la fase di rimozione dell'aria nell'autoclave. La protezione in PTFE previene anche potenziali errori dovuti a una messa a terra impropria.
Ulteriori informazioni su richiesta.
